27 Nov Il futuro dell’auto è adesso: cosa sta succedendo?
Il futuro dell’auto è adesso. Questo bel titolo campeggiava su un articolo recentemente apparso su un quotidiano popolare, di colore rosa. Mi è piaciuto perché stigmatizza il cambiamento che il settore auto sta subendo nel 2020, nonostante il COVID, per adeguarsi alla ormai impellente necessità di ridurre le emissioni climalteranti (CO2) ed inquinanti ( PM, NOX).
Le ricette promosse nel 2020 per il cambiamento sono diverse, a volte opposte, altre compatibili fra loro.
Auto Elettrica
Ragionando in termini locali l’auto elettrica sembra essere di gran lunga la più efficace, ma oltre ad essere ancora costosa nonostante gli incentivi, sul piano globale dalla sorgente alla ruota comporta emissioni che sono solo del 30-40% inferiori a quelle a combustibile.
Auto ibride
E’ universalmente riconosciuto però che la elettrificazione, e cioè far quantomeno aiutare i motori a combustione da un motore elettrico, sia una via adesso percorribile per ridurre le emissioni, con un impatto accettabile sull’industria dell’auto, e con costi più o meno abbordabili in funzione della tecnologia prescelta. Si va infatti da qualche centinaio di euro per le mild, a qualche migliaio per le full, a sette- diecimila euro per le plug-in, anche in funzione delle politiche industriali e commerciali delle case costruttrici. In relazione alla tecnologia i risultati in termini di riduzione di consumi ed emissioni sono proporzionali all’aumento dei costi.
Auto a gas
E’ la via più economica per ridurre le emissioni, convertendo il proprio veicolo a gas, od acquistandone uno a gas di fabbrica.
L’ideale in termini di riduzione di consumi ed emissioni sarebbe avere una auto ibrida convertita a gas. I taxisti di grandi e piccole città già si sono attivati in tal senso, essendo particolarmente sensibili al calo dei costi e costretti a ridurre le emissioni dalle pubbliche amministrazioni, che in alcuni casi li hanno incentivati allo scopo,
Includo anche queste nelle ricette che qualcuno continua a proporre, nonostante sia ormai appurato che se da un lato riducono la CO2 emessa non risolvono il problema dei PM ed Nox emessi, certamente non quelle su strada.
Gli incentivi del governo italiano post COVID hanno favorito la vendita di tutte, in particolare di quelle a minor costo e minori riduzioni di emissioni (61-110 gCO2/Km), il cui plafond è già terminato e di cui molti richiedono il rifinanziamento.
Ma la domanda sorge spontanea, posto che aiutare il settore post-COVID è cosa buona e giusta, ha senso continuare a incentivare il cambio di auto di più di 10 anni con auto che già oggi superano i limiti medi imposti dalle normative europee e che l’italiano medio terrà per altri 10 anni, rimanendo nuovamente indietro di ben 3 nuove normative (2020-25-30)?
Francamente non sono d’accordo, non è demagogia come qualcuno sostiene ma puro buonsenso incentivare oggi auto con emissioni CO2 minori di 95 g/Km e zero o quasi emissioni di particolato.
E’ bene incentivare auto elettriche ed ibride nelle varie forme, che le piccole mild arrivano oggi sotto i 95gCO2/Km, così come le medie full, mentre per le plug-in possono salire le dimensioni e le cilindrate fino alle grandi autovetture. Vuol dire incentivare il futuro che esiste già adesso.
Grazie ad una offerta via via crescente e completa l’utente medio italiano sta rispondendo bene,
con valori nel 2020 di:
– ibride mild al 14,6 % di quota di mercato (5,5% nel 2019)
– ibride full al 4%
– ibride plug-in salite dallo 0,5 allo 1,8%
– elettriche dallo 0,3 allo 1,4%
dove queste ultime hanno ancora bassa penetrazione a causa di costi in molti casi molto elevati, nonostante gli incentivi.
L’offerta di ibride in ogni classe cresce ogni giorno, sono già disponibili:
-le piccole mild
FIAT-Lancia (500,Panda e Y) , Suzuki (Ignis ,Swift e Vitara) , Hyunday (I20) Ford (Fiesta e Puma) , Mazda (2,3, CX 30), Seat ( Leon), VW (Golf) a prezzi veramente abbordabili e consumi-emissioni ridotti, ma con emissioni di CO2 inferiori a 110 g/Km, solo alcune inferiori a 95 g/Km
–le piccole, medie, grandi e SUV full
Toyota (Yaris ,Corolla, Prius e CHR), Lexus (IS 200, UX300 e NX 300) Renault (Clio), KIA ( Niro), Hyundai (Kona e Tucson), Honda (Jazz e CRV), Volvo ( XC 40 e XC60) a prezzi maggiori ma ancora alla portata di molti e con emissionid i CO2 inferiori a 95 g/Km solo per piccole e medie
-le medie e grandi berline e SUV plug-in
Audi ( A6 e Q5), BMW (Tourer225Xe, 330Ie, X3e e X5e) Citroen ( C5 Aircross), Ford ( Kuga e Mondeo) Jeep ( Renegade e Compass), Land Rover ( Evoque e Sport), Mercedes ( A, GLA, C, E) , Peugeot ( 3008, 508, 5008) , Renault ( Megane e Captur), Skoda (Octavia), Suzuki ( Across), Toyota ( Rav4), VW ( Golf e Passat), Volvo (XC40 e
XC60) a prezzi elevati ma auto attuali e futuribili per le bassissime emissioni di CO2 minori di 50g/Km e le autonomie in elettrico di 50-60 Km( ideali per i centri urbani) e tante altre sono in arrivo per fine 2020-inizio 2021
Anche le elettriche stanno proliferando, ma se le piccole con gli incentivi diventano appetibili per la città per prezzi e consumi, le grandi restano inarrivabili per i prezzi elevati, nonostante sia iniziata la grande corsa alla industrializzazione di batterie sempre più performanti e meno costose.
In conclusione il futuro dell’auto è adesso e sta arrivando ancor di più a passo di carica, non lasciamocelo scappare per restare attaccati a vecchi cliché che ancora qualcuno per proprio interesse cerca di venderci per buoni.
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